senza marca

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Senza Marca è il progetto di Wanna Granatelli che nasce nel 2020 durante un periodo di profonda trasformazione interiore e globale e riflette attorno al concetto di moda come non necessità e privazione. Senza è la parola chiave, è il brand value, è la forza che attiva un percorso che non segue la stagionalità della moda, ma vive attorno alla sostenibilità come recupero dei materiali altamente impattanti e recupero emotivo dei soggetti coinvolti nella produzione delle borse.

Il nylon è la materia prima, i tessuti tecnici difficilmente smaltibili sono il punto di partenza di un lavoro che non si esaurisce con la designer, ma evolve e cresce nelle mani di chi crea e dà forma a Senza Marca. Le sartorie sociali coinvolte nella produzione delle borse, infatti, sono tre: Il Gelso di Torino, Manigolde di Finale Emilia (MO) e La Capuana di Piombino (LI). La seconda possibilità data ai tessuti è la stessa offerta nelle strutture citate ai lavoratori che, grazie al know how acquisito dalla designer, intraprendono un percorso di riabilitazione e cercano il loro posto nuovo nel mondo: sono loro gli artefici materiali di Senza Marca, i realizzatori di un prodotto che non segue le regole del mercato, ma quelle dell’etica.

Lo standard a cui tende Senza Marca è l’emotività: il disegno è a mano libera, senza l’ausilio di programmi al computer o cartamodelli, perché ogni borsa deve essere diversa dalle altre e comporre il mosaico di una collezione sempre in divenire e mai conclusa. Senza Marca è senza genere, senza stagione, senza logo. Anche la logica della distribuzione segue le dinamiche dell’inclusività, prendendo le distanze dalle classiche richieste di non concorrenzialità tra le boutique. Senza Marca è senza confini.

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